“Tre miliardi e 250 milioni di euro per il Servizio Sanitario Nazionale” è l’annuncio del Ministro della Salute Roberto Speranza al termine del Consiglio dei ministri che il 13 maggio ha varato il Decreto Rilancio.
Una svolta considerevole per la sanità italiana, messa a dura prova dall’emergenza Covid-19 che ha colpito il nostro Paese in maniera particolarmente grave, soprattutto in alcune aree.
“Una cifra molto più alta di quella che usualmente lo Stato investiva in un intero anno sul SSN – ha spiegato il Ministro -, ci volevano due, tre anni per una cifra di questo tipo, invece in un colpo solo abbiamo cifre importanti”.
Con gli stanziamenti previsti nel Decreto, i posti in terapia intensiva aumentano del 115%: si passa così stabilmente dai 5.179 posti prima dell’emergenza pandemica ad oltre 11.000 posti.
Previste nuove assunzioni grazie ad un investimento di 240 milioni, tra le quali quelle di infermieri destinati al territorio, a cui vanno ad aggiungersi 190 milioni destinati ad incentivi a medici e personale sanitario.
“Ci siamo resi conto come questa sia la vera chiave per affrontare l’epidemia. Mettiamo in campo 9600 infermieri, con la figura dell’infermiere di famiglia, e investiamo in particolare sui servizi domiciliari alle persone fragili, che farà passare l’Italia dal 4% della platea di assistiti al 6,7%, cioè lo 0,7% in più della media Ocse”.
“Abbiamo trovato risorse anche per finanziare altre 4200 borse di specializzazione. Il Servizio sanitario nazionale è una pietra preziosa e investire su questa pietra preziosa serve a rendere il nostro Paese più forte” ha concluso il Ministro.