Eppure, nonostante questi processi siano destinati nel 95% dei casi penali e nel 90% di quelli civili a risolversi in un nulla di fatto, i procedimenti legali sono in costante aumento.
Un fenomeno probabilmente legato all’impatto mediatico dei casi denunciati, ma anche alla diffusa pubblicità di organizzazioni legali interessate al “business” del contenzioso.
Di queste problematiche si è parlato a Roma nel corso del convegno “Malpractice, informazione, pubblicità ingannevole e suggestiva: un danno per il SSN”, promosso dal Collegio Italiano dei Chirurghi, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle Società Scientifiche Italiane della Chirurgia con esponenti del mondo della magistratura, dell’avvocatura e delle istituzioni.
In assenza di una legislazione che chiarisse i termini della “responsabilità professionale” e della “colpa medica”, già all’inizio degli anni ’90 i procedimenti sono aumentati a dismisura, così come i costi delle “assicurazioni sul rischio” ed i tempi (e i costi) conseguenti dei procedimenti giudiziari. La Legge 24 “Gelli-Bianco”, frutto di oltre 2 anni di lavoro di sintesi e compromesso tra posizioni differenti, ha cercato di fare chiarezza.
AURO.it era presente alla conferenza con il Dottor Massimo Perachino, Segretario generale, che ha parlato di “Nuove tecnologie in chirurgia urologica: definizione di esperto da affiancare al CTU”.
Perachino ha ribadito l’impegno dell’associazione su questo delicatissimo tema: «Per stabilire le responsabilità il giudice si avvale di consulenti che secondo la legge Gelli devono avere specifica e pratica conoscenza di quanto oggetto del procedimento. Compito delle società scientifiche, e in particolare di AURO.it che con Aurosafe ha nel DNA la sicurezza dei pazienti e degli operatori, formare gli esperti e vigilare affinché in ogni causa sia garantito ai cittadini ed ai medici un equo giudizio».
«L’errore in medicina esiste, come in qualunque settore; ma in campo medico la specificità della situazione lo rende tuttavia sempre gravido di conseguenze – ha affermato Filippo La Torre, Presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi –. Non bisogna, però, confondere l’errore con le “prevedibili ma non sempre prevenibili” complicanze. Bisogna controllarlo accuratamente e fare il possibile per evitarlo con meccanismi tanto severi quanto sicuri, riducendolo al minimo e, nel contempo, assicurare all’utente il giusto risarcimento di un eventuale danno subito».