Per la rubrica “TRE DOMANDE A…” incontriamo il Dottor Nicola Nicolai (Milano), coordinatore della sessione Gli outcome delle piattaforme robotiche versus laparoscopia pura (prostatectomia radicale e resezioni renali), nell’ambito del XXVI Congresso Nazionale di AURO.it, l’Associazione Urologi italiani.
D: Qual è in sintesi il focus della sessione che coordina?
R: Gli urologi e i pazienti sono sempre più attenti e affascinati dalle tecniche chirurgiche a minore invasività. La chirurgia laparoscopica (“la chirurgia coi buchi” nel linguaggio colloquiale) nasce con l’obiettivo di arrecare meno danno, sistemico, funzionale, cosmetico. L’arrivo delle piattaforme robotiche (“la chirurgia fatta col robot” nel linguaggio colloquiale) ha ulteriormente espanso alcune indicazioni e ha costituito un appeal, spesso rappresentato dalla sola etichetta (“il robot”), sia per gli operatori che per i pazienti.
La chirurgia robotica ha senz’altro aumentato i costi complessivi delle procedure. Di fatto, i vantaggi netti della chirurgia mini-invasiva laparoscopica pura verso quella laparoscopica robot-assistita (questi sarebbero i termini corretti…), non sono stati ancora perfettamente chiariti alla platea degli specialisti e al pubblico laico.
D: Perché è importante affrontare questo tema? Qual è il suo impatto sul paziente e sul Servizio Sanitario Nazionale?
R: Negli interventi cardine urologici della prostatectomia radicale e della chirurgia conservativa del rene per tumore, intendiamo affrontare se esistano vantaggi dell’una o dell’altra scelta, tenendo conto anche della sostenibilità della chirurgia a più alto costo (robot-assistita).
D: Ci sono delle novità che verranno presentate in esclusiva al Congresso Nazionale AURO.it?
R: Nel tema, la novità è che nel prossimo futuro il sistema di erogazione sanitario (SSN/SSR), pretenderà una razionalizzazione delle risorse e la definizione dei criteri per i centri che potranno o meno eseguire determinate procedure.
Stabilire se una data chirurgia sia fattibile mantenendo standard elevati a minori costi, ovvero se sia necessario avere dei costi più elevati per mantenere buoni standard, è cruciale. Gli operatori e i pazienti dovranno adattarsi a indicazioni “sopra le loro teste” su come eseguire un intervento.
Definire i volumi, in base alla complessità della piattaforma da usare (minore per la chirurgia laparoscopica pura, ma con maggiore tempo di formazione del chirurgo, mentre è maggiore per la chirurgia robot-assistita, ma con risparmio di tempo nella formazione del chirurgo), rappresenta un elemento che potrà aiutare gli stakeholders nella pianificazione delle terapie chirurgiche.