Per la rubrica “TRE DOMANDE A…” incontriamo il Dottor Emilio Emili (Imola), coordinatore della sessione Incontinenza urinaria dopo prostatectomia radicale: verso un trattamento personalizzato, nell’ambito del XXVI Congresso nazionale dell’Associazione degli Urologi italiani.
D: Qual è in sintesi il focus della sessione che coordina?
R: L’incontinenza urinaria maschile rappresenta un enorme problema sociale soprattutto con il notevole aumento della chirurgia prostatica per neoplasia.
Il focus della sessione tende a verificare le varie opzioni terapeutiche non da tutti ben conosciute al fine di creare, se possibile, centri di riferimento condivisi , con alti volumi e conseguentemente ottima qualità.
D: Perché è importante affrontare questo tema? Qual è il suo impatto sul paziente e sul Servizio Sanitario Nazionale?
R: I costi economici e sociali sono enormi e alcuni presidi, necessari per risolvere l’incontinenza urinaria, sono carissimi. Così come è avvenuto per altre protesi, il nostro SSN deve farsi carico di tale problema anche perchè questa patologia può costituire una obbligata sequela della prostatectomia radicale.
D: Ci sono delle novità che verranno presentate in esclusiva al Congresso Nazionale AURO.it?
R: Non in questo settore anche se la protesica, come sling e sfintèri artificiali, sono in qualche modo delle novità poichè non diffusi adeguatamente.