Sto tornando da L’Aquila e, seduto in autobus, sto guardando le colline tra le quali si sviluppa l’autostrada che va a Roma. Il posto è di una bellezza rara con piccoli paesi, arroccati sulla sommità dei rilievi collinari circondati da boschi selvaggi e, scendendo, da centinaia e centinaia di ulivi.
Non mi vergogno a dire che, pur avendo girato il mondo, qui non ero mai stato e confessavo, con un certo imbarazzo, a chi mi sedeva vicino che mai avrei immaginato di trovarmi in un posto tanto bello.
Avevo lasciato alle mie spalle una città da me visitata prima, che non avrei mai pensato di trovare ancora in così grave stato di rovina. Di proposito, da solo, camminando lentamente, ho voluto percorrere corso Vittorio Emanuele ed ho capito perché Luigi Di Clemente, presentando Uroleague a noi colleghi, dinanzi alle autorità locali, ha avuto per un attimo, la voce rotta dalla commozione.
Chi non si sarebbe emozionato di fronte a tanti amici, nel ruolo di padrone di casa, nell’auditorio progettato da Renzo Piano, e realizzato, tutto in un legno che emanava un profumo identico alle baite delle mie adorate Dolomiti?!
Non posso negare che, da Presidente dell’Auro e da moderatore del simposio GSK sull’IPB, ero anch’io emozionato in quanto, come molti, desideravo che l’evento avesse il successo che la situazione imponeva.
Mi pare così sia stato perché le presentazioni sono risultate complete ed esaustive e mi auguro che finalmente siano stati fissati dei punti chiari su come stanno le cose sulla progressione della malattia, sui fattori di rischio, sulla corretta terapia e quant’altro.
Per quanto riguarda la chirurgia in diretta e la presentazione delle nuove tecnologie alla portata di tutti, non posso che dichiararmi soddisfatto di come sono andate le cose. L’ottima organizzazione messa in piedi da Auro ed in primis da Gigi, in qualità di padrone di casa, hanno fatto sì che l’auditorium che ci ospitava, sia stata sempre pieno dalla mattina alla sera.
I vari operatori che si alternavano in ospedale, sono rimasti stupiti delle attenzioni a loro riservate: personale molto preparato e disponibile, ambiente e materiale di prim’ordine. A nessuno credo sia capitato prima di aver a disposizione armadietto e zoccoli nuovi per ciascun operatore.
Evito, di proposito, citazioni sui singoli chirurghi che hanno offerto la disponibilità ad operare in diretta, preferendo assumermi la responsabilità nel dire che nessuno ha sfigurato. Tutti sono stati all’altezza del compito loro affidato contribuendo, nessuno escluso, ad arricchire la discussione, animata e vivacizzata, sia in sala operatoria che nell’aula del convegno, da altri amici.
Visualizza il video completo della “Chirurgia in diretta” realizzato durante l’evento
Da ultimo, due parole ancora di ringraziamento a Gigi alla tradizione alimentare abruzzese che avranno la responsabilità degli incrementi ponderali che molti avranno accusato a causa di tre cene indimenticabili.
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