La storia della SWL è un storia di successo. E’ il primo esempio di “chirurgia” extracorporea della medicina moderna ed è tuttora il trattamento di scelta per calcoli ureterali e pielici. Il quoziente di efficienza di questa tecnologia è eccezionalmente alto in quanto varia rispettivamente dal 36% al 97%. L’identificazione di fattori predittivi potrebbe portare a un utilizzo ancora più mirato delle onde d’urto. Al di la della sede e delle dimensioni, la densità del calcolo, la distanza da cute e calcolo misurate alla TAC senza contrasto e la body mass index (BMI) sono fattori prognostici emergenti. Il gruppo di Toronto ha analizzato retrospettivamente una serie di 111 pazienti trattatati dal 2004 al 2006. L’età e la BMI media erano di 52 anni e 28 kg/m2, la dimensione media del calcolo trattato era di 9 mm; il 28% aveva un calcolo maggiore di 1 cm. Il tasso di successo di una singola sessione di SWL è stato del 64%, il quoziente di efficienza il 31% (40% dei pazienti liberi da calcoli residui, 23% sottoposti a trattamento ripetuto, 5,4% di procedure ausiliarie). Il range di densità del calcolo misurato in unità di Hounsfield variava da 267-1571. I pazienti trattati con successo avevano un media di densità di calcolo significativamente inferiore rispetto ai fallimenti (837 HU vs 1092 HU rispettivamente; p 001) e la distanza media dalla cute era anch’essa mediamente inferiore (9.6 cm e 11.1 cm rispettivamente; p 0.001). Infine, l’analisi multivariata ha individuato come variabili predittive di clearance completa dal calcolo una densità inferiore a 900 Hounsfield units e una distanza cute calcolo inferiore a 9 cm indipendentemente dalla sede, dimensione del calcolo e della BMI del paziente. In conclusione, il work up diagnostico dei pazienti da sottoporre a SWL dovrebbe comprendere la TAC addominale senza MdC per valutare quelli che sembrano attualmente i due più importanti fattori predittivi di un successo terapeutico, la densità e la distanza dalla cute del calcolo.
Perks AE, Schuler TD, Lee J, Ghiculete D, Chung DG, D’A Honey RJ, Pace KT. Stone attenuation and skin-to-stone distance on computed tomography predicts for stone fragmentation by shock wave lithotripsy. Urology. 2008 Oct;72(4):765