La linfadenectomia ha con molta probabilità un effetto favorevole sulla sopravvivenza nei tumori uroteliali e prostatici e sicuro nel tumore del testicolo. L’impatto sui tumori del parenchima renale è controverso. La presenza di almeno una metastasi linfonodale peggiora la prognosi in modo rilevante [1] ma se l’asportazione delle metastasi abbia un impatto sulla sopravvivenza non è mai stato evidenziato con chiarezza neanche da analisi retrospettive di casistiche molto ampie [2,3]. Il protocollo EORTC 30881 è uno studio prospettico randomizzato multicentrico in cui sono stati arruolati dal 1988 al 1991, 389 pazienti a nefrectomia senza linfadenectomia e 383 con linfadenectomia loco-regionale completa. L’analisi riguarda rispettivamente 370/389 e 362/383 pazienti a causa di esami istopatologici non appropriati. Non sono presenti caratteristiche cliniche o patologiche differenti nei 2 gruppi. 33 pazienti dei 365 (9%) non sottoposti a linfadenectomia avevano linfonodi palpabili, talora asportati a scopo di staging senza esitare in una linfadenectomia
formale. 51 pazienti dei 370 (13%) sottoposti a linfadenectomia aveva linfonodi palpabili. Solo il 15% dei pazienti con nodi palpabili aveva una metastasi all’esame patologico. L’incidenza di metastasi nei pazienti senza linfonodi palpabili era inferiore all’1%. La sopravvivenza cruda era del 75% dei due gruppi a 10 anni e le curve di Kaplan Meyer sono perfettamente sovrapponibili. Si possono a questo punto fare delle considerazioni. 1) Il numero di pazienti con metastasi nodali è molto basso e quindi lo studio è sottodimensionato per dimostrare un effetto che probabilmente non è ampio 2) in presenza di linfonodi palpabili la probabilità di metastasi nodali aumenta significativamente da meno dell’1% al 15% 3) l’incidenza delle metastasi correla con lo stadio della neoplasia 4) la linfadenectomia non aumentata la morbidità o la mortalità della procedura. Sulla base di questa evidenza non si ritiene pertanto utile la linfadenectomia nei pazienti con neoplasie in stadio clinico T1 mentre potrebbe essere utile nei pazienti in stadio T2 (con masse voluminose) T3 o 4 o con evidenza di linfonodi palpabili.
Blom JH, van Poppel H, Maréchal JM, Jacqmin D, Schröder FH, de Prijck L, Sylvester R; for the EORTC Genitourinary Tract Cancer Group.Radical Nephrectomy with and without Lymph-Node Dissection: Final Results of European Organization for Research and Treatment of Cancer (EORTC) Randomized Phase 3 Trial 30881.
Bibliografia
1) Thrasher JB, Paulson DF. Prognostic factors in renal cancer. Urol Clin N Am 1993;20:247–62.
2) Giuliani L, Giberti C, Martorana G, Rovida S. Radical estensive surgery for renal cell carcinoma: long-term results and prognostic factors. J Urol 1990;143:468–77.
3) Joslyn SA, Sirintrapun SJ, Konety BR. Impact of lymphadenectomy and nodal burden in renal cell carcinoma: retrospective analysis of the national surveillance, epidemiology,
and end results database. Urology 2005;65: 675–80