La nefrolitotrissia percutanea è la tecnica di riferimento per il trattamento della calcolosi radioopaca pielica maggiore di 2 cm di diametro massimo o a stampo [1]. Uno dei primi report pubblicati sulla tecnica nel 1986 ha riportato casi di serie complicanze dovuti al non posizionamento di una nefrostomia al termine dell’intervento [2]. Da allora è stato considerato lo standard la nefrostomia di protezione dopo la litotrissia per cutanea anche in assenza di calcolosi residua e procedura esente da complicanze. Dalla fine degli anni 90 sono stati pubblicati serie dove si evitava il posizionamento di nefrostomia e si lasciava in sede solo un tutore ureterale [3]. Recentemente è stata riproposta la cosiddetta nefrostomia “tubeless” ovverosia senza nefrostomia o stent al termine della procedura con risultati del tutto sovrapponibili alla tecnica standard in studi osservazionali [4]. Al momento lo studio di Crook del dipartimento di Urologia di Portsmouth in Inghilterra è il primo prospettico randomizzato pubblicato sull’argomento. Il disegno di studio prevedeva che con un campione di 25 pazienti in ciascun gruppo la potenza sarebbe stata dell’80% per evidenziare una differenza significativa. La tecnica di nefrolitotrissia adottata è stata la standard. Al termine è stata applicata una pressione sul tramite mediante un dito. In caso di sospetta o certa calcolosi residua o sanguinamento eccessivo è stata sempre posizionata una nefrostomia da 26 Ch. In caso contrario il paziente era randomizzato al gruppo con o senza nefrostomia. Il reclutamento è stato completato come previsto. I due gruppi di pazienti non avevano differenze significative in termini demografici, di dimensioni medie del calcolo e incidenza di calcolosi residua. Non c’era differenza tra i due gruppi relativamente a incidenza di emorragia, infezioni e alterazione dei dati di laboratorio. Nessun paziente è stato trasfuso. L’utilizzo di analgesici era in favore del gruppo “tubeless” ma la differenza non raggiungeva la significatività statistica. Invece la durata del ricovero era significativamente più lunga nei pazienti con nefrostomia.
In conclusione la tecnica di PCN tubeless è sicura nei pazienti in cui si suppone non sia presente calcolosi residua e in caso di procedura non complicata. Lo dimostrano serie numericamente numerose e infine questo studio prospettico randomizzato condotto con una metodologia assolutamente rigorosa. Pertanto dovrebbe essere considerato il nuovo standard.
Crook TJ, Lockyer CR, Keoghane SR, Walmsley BH.A randomized controlled trial of nephrostomy placement versus tubeless percutaneous nephrolithotomy.J Urol. 2008 Aug;180(2):612-4. Epub 2008 Jun 12.
Bibliografia
1) EAU Guidelines on Urolithiasis, 2008 update.
2) Winfield HN, Weyman P, Clayman RV.Percutaneous nephrostolithotomy: complications of premature nephrostomy tube removal.J Urol. 1986 Jul;136(1):77-9.
3) Goh M, Wolf JS Jr. Almost totally tubeless percutaneous nephrolithotomy: further evolution of the technique. J Endourol. 1999 Apr;13(3):177-80
4) Shah HN, Kausik VB, Hegde SS, Shah JN, Bansal MB.Tubeless percutaneous nephrolithotomy: a prospective feasibility study and review of previous reports.BJU Int. 2005 Oct;96(6):879-83.