La resezione transuretrale di prostata è la procedura di riferimento per la correzione dei disturbi urinari nell’uomo. Nel tempo si è infatti dimostrata la tecnologia vincente data la totale riproducibilità in centri primari, secondari e terziari di consistenti risultati stabili nel tempo, in termini di miglioramento della qualità della minzione e del flusso urinario [1,2,3]. Le tecnologie che si basano sull’utilizzazione del laser sono promettenti alternative. L’enucleazione della prostata con laser ad olmio è risultata del tutto comparabile alla TURP con il vantaggio della possibilità di operare pazienti senza sospendere la terapia antiaggregante o anticoagulante anche in caso di prostata molto voluminosa, sopra gli 80 g. Lo svantaggio principale consiste nel costo della strumentazione e, soprattutto, nella lunga curva di apprendimento. La vaporizzazione fotoselettiva riproduce, per quanto concerne l’esecuzione, la metodica endoscopica tradizionale e quindi può essere impiegata immediatamente in qualsiasi centro con esperienza di TURP. E’ stata confrontata con la resezione transuretrale nel contesto di uno studio prospettico non randomizzato nel centro di Basel in Svizzera [4] evidenziando una morbidità comparabile e risultati funzionali a 6 mesi analoghi. Lo studio presente descrive l’esperienza raggiunta con lo strumento nello stesso centro in un periodo di 5 anni su 500 pazienti, il 45% con terapia anticoagulante o antiaggregante orale in corso. 103 (20.6%) avevano una prostata < 40 g, 310 (62%) compresa tra 40 e 80 g e 87 (17.4%) > 80 g. Il flusso urinario massimo preoperatorio era in media di 8.4 mL/s, l’IPSS 18.3, la durata media dell’intervento 66 min. Nessuna complicanza perioperatoria significativa si è verificata. Il tempo medio di cateterizzazione è stato di 1.8 giorni. Il 9.6% dei pazienti non aveva follow up. Ad una media di 30 mesi, il flusso urinario massimo era in media 18.4 mL/s, l’IPSS 8. Il tasso di reintervento era pari al 6.8%. L’incidenza di sclerosi del collo vescicale e stenosi uretrali era rispettivamente il 4.4 e 3.6%. La procedura sembrerebbe facilmente riproducibile con risultati funzionali e complicanze a medio termine comparabili alla TURP. I vantaggi principali rispetto alla resezione transuretrale consistono nell’assenza di un volume “massimo”che richiede di passare alla chirurgia open e nella possibilità di operare con terapie antiaggreganti o anticoagulanti in corso. Il principale svantaggio è l’assenza di esame istologico.
Ruszat R, Seitz M, Wyler SF, Abe C, Rieken M, Reich O, Gasser TC, Bachmann A. GreenLight Laser Vaporization of the Prostate: Single-Center Experience and Long-Term Results After 500 Procedures. Eur Urol. 2008 Apr 30. [Epub ahead of print]
1) Varkarakis J, Bartsch G, Horninger W. Long-term morbidity and mortality of transurethral prostatectomy: A 10-year follow-up. Prostate. 2004 Feb 15;58(3):248-51.
2) Mishriki SF, Grimsley SJ, Nabi G, Martindale A, Cohen NP. Improved Quality of Life and Enhanced Satisfaction After TURP: Prospective 12-Year Follow-up Study. Urology. 2008 Jun 3. [Epub ahead of print]
3) Reich O, Gratzke C, Bachmann A, Seitz M, Schlenker B, Hermanek P, Lack N, Stief CG; Urology Section of the Bavarian Working Group for Quality Assurance. Morbidity, Mortality and Early Outcome of Transurethral Resection of the Prostate: A Prospective Multicenter Evaluation of 10,654 Patients. J Urol. 2008 May 20. [Epub ahead of print]