Lo standard per la diagnosi e il follow up delle neoplasie vescicali è la cistoscopia eventualmente associata alla citologia urinaria e alle tecniche di imaging [1]. Un gruppo di ricercatori israeliani e americani ha messo a punto un test i cui risultati preliminari sono decisamente promettenti, essendo capace di discriminare con una sensibilità e una specificità prossima al 100% le urine di pazienti sani dalle urine di pazienti con cancro della vescica. Campioni di urina di 48 uomini volontari sani e 41 con diagnosi istologica di cancro della vescica, Ta in 28, Cis in 1, T1 in 9, T2 in 3, basso grado in 28 e alto grado in 13, sono stati conservati e successivamente analizzati con cromotografia liquida ad alta performance (HPLC). L’HPLC separa le molecole contenute nelle urine e le rappresenta in un diagramma dal quale è possibile desumerne la quantità relativa. Mediante l’applicazione di una sofisticata tecnica statistica “unsupervised”, 40 su 41 dei pazienti con tumore (98% sensibilità) e 46 su 48 sani (96% specificità) sono stati identificati correttamente. Nonostante i significativi limiti dello studio, la numerosità del campione e l’assenza di validazione in una popolazione esterna, il test è di notevole interesse per l’elevata predittività positiva e negativa, la riproducibilità inter e intraoperatore e specialmente perché ugualmente utile nelle lesioni di alto e basso grado.
Issaq HJ, Nativ O, Waybright T, Luke B, Veenstra TD, Issaq EJ, Kravstov A, Mullerad M. Detection of bladder cancer in human urine by metabolomic profiling using high performance liquid chromatography/mass spectrometry. J Urol. 2008 Jun;179(6):2422-6.
Bibliografia
1) Babjuk M, Oosterlinck W, Sylvester R, Kaasinen E, Böhle A, Palou-Redorta J.EAU Guidelines on Non-Muscle-Invasive Urothelial Carcinoma of the Bladder. Eur Urol. 2008 Apr 30. [Epub ahead of print]