L’incontinenza urinaria e il prolasso pelvico hanno una grande impatto nella vita di una donna e sono purtroppo eventi molto frequenti. Si arriva alla correzione chirurgica in una significativa proporzione di soggetti, spesso dopo una fallimentare terapia fisica o medica. Infatti, la probabilità stimata per una donna di subire un intervento al pavimento pelvico per prolasso o per incontinenza urinaria nel corso della vita è intorno all’10% [1,2]. I risultati pubblicati in letteratura scientifica sono interessanti con una percentuale molto alta di pazienti “guarite”. Nella pratica clinica quotidiana, capita però spesso di dover eseguire un consulto per un problema insorto dopo questo tipo di chirurgia e indicare un secondo intervento. Nessun autore ha mai valutato sistematicamente l’incidenza di reintervento che è un ottimo indicatore “imparziale” dell’efficacia dell’intervento di riferimento. Denman riporta l’incidenza di reintervento in una coorte di 376 donne operate nel 1995 per prolasso pelvico o per incontinenza urinaria, il 62% con approccio vaginale, 27% addominale e 11% combinato. Il follow up medio è di 92 mesi con una deviazione standard di 2.4 mesi. 222 donne (59%) avevano 10 anni di follow up. 55 donne sono state rioperate, di cui 9 più di una volta. La probabilità stimata a 10 anni di un nuovo intervento con la curva di Kaplam Meier è risultata pari al 17%. In analisi univariata l’età, la razza, la parità, la menopausa, la terapia sostitutiva, il fumo di sigaretta, il body mass index, le malattie croniche respiratorie, l’uso di steroidi, l’isterectomia non per prolasso pelvico, il grado di prolasso pelvico non sono risultati fattori di rischio, con valori di p stabilmente maggiori di 0.5. La presenza in anamnesi di un precedente intervento pelvico, rispetto all’anno dell’evento chirurgico di riferimento ovvero il 1995, e l’approccio vaginale sono stati gli unici fattori predittivi con rischio relativo rispettivamente di 1.9 e 0.37 e un intervallo di confidenza al 95% di 1.1 – 3.2 e 0.17 – 0.83. In conclusione l’incidenza a lungo termine di reintervento dopo chirurgia del pavimento pelvico per prolasso o incontinenza, è molto alta, circa il 17% (e probabilmente anche sottostimata dal fatto che in media ogni anno il 4.8% della popolazione ha lasciato la coorte). Questo risultato deve far riflettere su questo tipo di chirurgia, specialmente per quanto concerne l’approccio vaginale.
Denman MA, Gregory WT, Boyles SH, Smith V, Edwards SR, Clark AL.Reoperation 10 years after surgically managed pelvic organ prolapse and urinary incontinence.Am J Obstet Gynecol. 2008 Mar 19. [Epub ahead of print]
Bibliografia
1) Olsen AL, Smith VJ, Bergstrom JO, Colling JC, Clark AL. Epidemiology of surgically managed pelvic organ prolapse and urinary incontinence. Obstet Gynecol. 1997 Apr;89(4):501-6.
2) Fialkow MF, Newton KM, Lentz GM, Weiss NS.Lifetime risk of surgical management for pelvic organ prolapse or urinary incontinence. Int Urogynecol J Pelvic Floor Dysfunct. 2008 Mar;19(3):437-40. Epub 2007 Sep 26.