Nella storia del trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo sono state create protesi endovaginali atte a costituire un supporto all’uretra senza tensione, analogamente ai più noti sling suburetrali inseriti chirurgicamente per via vaginale (TVT o TOT).
Le due protesi che hanno conosciuto una signficativa diffusione sono la Conveen Continence Guard (CCG) e la Controlle Continence Tampon (CCT). In uno studio su 26 donne che hanno utilizzato CCG, 4 (15%) hanno smesso per l’intolleranza o la difficoltà a inserire la protesi; delle rimanenti 22, 9 (41%) riferivano di essere continenti, 10 (45%) di aver ridotto significativamente l’incontinenza e per 2 non era cambiato nulla (4%) [1]. In uno studio cross over su 94 donne che utilizzavano CCG e CCT, 32 avevano lasciato il trial per intolleranza al dispositivo o per ragioni imprecisate (34%). Delle rimanenti 62, 48% riferiva di essere continente, il 36% riportava un miglioramento dell’incontinenza e il 16% non aveva notato alcun cambiamento [2].
Un gruppo di ricercatori israeliani e inglese ha testato una nuova protesi, monouso, per il trattamento dell’incontinenza (ConTIPI Ltd, Caesaria, Israel). La protesi è inserita attraverso un applicatore di diametro confortevole in vagina e costituisce un supporto senza tensione all’uretra, senza provocare ostruzione urinaria o secrezioni vaginali. La protesi si può rimuovere attraverso una apposita stringa senza particolari complicazioni.
La sperimentazione è stata effettuata su 60 donne di età media di 50 anni, 14 con cistocele (23.3%), 10 con rettocele (16.7%), 1 con prolasso uterino (1.7%). 4 pazienti erano state precedentemente isterectomizzate (6.7%) e 1 sottoposta a colposospensione secondo Burch (1.7%). I risultati dello studio sono senz’altro sorprendenti. Solo 4 donne su 60 hanno abbandonato il trial per intolleranza al device (6.7%). L’85% delle pazienti trattate aveva avuto una riduzione maggiore del 75% del pad weight gain (PWG). Il PWG si è stabilizzato dopo i primi 6 giorni di uso, necessari a prendere confidenza con lo strumento, a circa 2 g/8 ore che si può considerare un valore normale. Ben il 92% delle pazienti riferiva di essere continente. La misura del flusso urinario massimo e del residuo urinario non è cambiato significativamente prima e durante l’uso della protesi. Solo 2 candidosi vaginali sintomatiche si sono sviluppate.
In conclusione, questo nuovo dispositivo intravaginale sembra in grado di costituire un ponte tra i trattamenti non chirurgici e chirurgici per l’incontinenza urinaria da sforzo e rappresentare una soluzione utile per donne in età avanzata o ad alto rischio operatorio.
Ziv E, Stanton SL, Abarbanel J. Efficacy and safety of a novel disposable intravaginal device for treating stress urinary incontinence. Am J Obstet Gynecol. 2008 Mar 28 [Epub ahead of print]
Bibliografia
1) Thyssen H, Lose G. New disposable vaginal device (continence guard) in the treatment of
female stress incontinence. Design, efficacy and short term safety. Acta Obstet Gynecol Scand. 1996 Feb;75(2):170-3
2) Thyssen H, Bidmead J, Lose G, Møller Bek K, Dwyer P, Cardozo L. A new intravaginal device
for stress incontinence in women. BJU Int. 2001 Dec;88(9):889-92