Il modello statistico pubblicato da Sylvester nel 2006 [1] è oggi lo strumento più diffuso, grazie anche alla Società Europea di Urologia, per calcolare il rischio di recidiva e progressione della neoplasia vescicale superficiale.
Il modello è stato sviluppato su di un gruppo di 2596 pazienti con neoplasia in stadio TaT1 partecipanti a 7 studi randomizzati patrocinati dall’EORTC e consente di calcolare le probabilità di progressione e recidiva in un periodo di 1 e 5 anni rispettivamente basandosi sulle caratteristiche cliniche e patologiche al momento della resezione transuretrale, quali il tasso di recidiva precedente l’ultimo episodio, il numero e la dimensione dei tumori, lo stadio,il grado e la presenza di Cis concomitante. La probabilità di recidiva varia dal 15% a più del 75% a 5 anni per i pazienti a maggiore rischio, la probabilità di progressione dal 0.2% a 1 anno al 45% a 5 anni. Il modello è stato validato internamente ed è risultata una accuratezza del 66% nella predizione di recidiva e del 75% di progressione. Ma siamo sicuri che esso corrisponda alla realtà della nostra pratica quotidiana ? Un panel di esperti se lo è chiesto ed ha purtroppo evidenziato che i limiti sono notevoli .Il panel è formato da superesperti in fatto di statistica, ed in special modo di nomogrammi diagnostici. Essi fanno notare che lo sviluppo della tabella è avvenuto senza includere pazienti sottoposti a trattamento con BCG . Inoltre, i dati sono antecedenti l’introduzione della reTUR come standard nei pazienti ad alto rischio di progressione e sappiamo come questa si sia rivelata utile soprattutto nell’evitare l’understaging. Infine circa il 20% dei pazienti non ha ricevuto nessuna terapia adiuvante intravescicale e meno del 10% una instillazione precoce. Queste considerazioni non tolgono valore scientifico alle elaborazioni di Sylvester, che costituiscono finora l’unico tentativo di sistematizzazione di categorie di rischio e conseguentemente di razionalizzazione del follow-up.
Esse ci dicono soltanto che l’utilizzo della tabella di rischio deve avvenire in maniera “ragionata” , in quanto è un strumento non perfettamente adeguato agli standard attuali. Permane del tutto valido il concetto di abolire il follow-up routinario (es. cistoscopia ogni 3 mesi) e di instaurare un follow-up su misura per il tipo di neoplasia superficiale.
Shariat SF, Margulis V, Lotan Y, Montorsi F, Karakiewicz PI.Nomograms for Bladder Cancer. Eur Urol. 2008 Jan 15 [Epub ahead of print]
Bibliografia
[1] Sylvester RJ, van der Meijden AP, Oosterlinck W, Witjes JA, Bouffioux C, Denis L, Newling DW, Kurth K.Predicting recurrence and progression in individual patients with stage Ta T1 bladder cancer using EORTC risk tables: a combined analysis of 2596 patients from seven EORTC trials.Eur Urol. 2006 Mar;49(3):466-5;