Approssimativamente il 75% dei calcoli sintomatici delle alte vie escretrici sono trattati con la litotrissia extracorporea. I reports più recenti dimostrano che solo nella metà dei casi si ha una frammentazione completa del calcolo. Numerosi fattori concorrono a determinare il successo o l’insuccesso di un trattamento; la selezione dei pazienti, i protocolli terapeutici e i parametri tecnici sono i principali.
Uno dei parametri tecnici maggiormente discussi ancora oggi è la frequenza delle onde d’urto.
Per primo Vallancien nel 1989 aveva notato in un modello sperimentale che ad una minore frequenza delle onde d’urto corrispondeva una maggiore frammentazione. Modelli in vitro, pubblicati da Greenstein nel 1999 e da Weir nel 2000, hanno stabilito che la frequenza di onde d’urto ottimale per minuto è di 60. Nel modello porcino presentato da Paterson nel 2002 sono state confrontati i tassi di frammentazione di calcoli inseriti nel calice inferiore utilizzando il litotritore Dornier HM3 a una frequenza di 30 o 120 onde minuto confermando la maggiore efficacia alla frequenza minore. Matlaga della John Hopkins nel 2008 ha presentato i risultati di una meta-analisi. I dati di 4 trials clinici randomizzati pubblicati nel 2005 e nel 2006, per un totale di 589 pazienti, sono stati inclusi nello studio. I pazienti sono stati randomizzati al trattamento ad una frequenza di 60 onde urto minuto o 120 onde urto minuto. La percentuale di pazienti trattati con successo variava dal 59 al 98.7%. I pazienti trattati ad una frequenza di 60 avevano una probabilità del 10.2% maggiore (IC al 95% 3.7 – 16.8, p 0.002) di avere un successo terapeutico. Sembra ormai consolidato, con un livello elevato di prova scientifica, che la ottimale frequenza per il raggiungimento di un successo terapeutico sia 60 onde per minuto, divenendo di fatto una linea guida.
Semins MJ, Trock BJ, Matlaga BR. The effect of shock wave rate on the outcome of shock wave lithotripsy: a meta-analysis. J Urol. 2008 Jan;179(1):194-7
Bibliografia
1) Vallancien G, Munoz R, Borghi M, Veillon B, Brisset JM, Daudon M.Relationship between the frequency of piezoelectric shock waves and the quality of renal stone fragmentation. In vitro study and clinical implications. Eur Urol. 1989;16(1):41-4.
2) Greenstein A, Matzkin H. Does the rate of extracorporeal shock wave delivery affect stone fragmentation? Urology. 1999 Sep;54(3):430-2.
3) Paterson RF, Lifshitz DA, Lingeman JE, Evan AP, Connors BA, Fineberg NS, Williams JC Jr, McAteer JA. Stone fragmentation during shock wave lithotripsy is improved by slowing the shock wave rate: studies with a new animal model. J Urol. 2002 Nov;168(5):2211-5.